IL VERO SIMBOLISMO DEL NATALE E L'EPIFANIA

Samael Aun Weor / Conferenza
IL VERO SIMBOLISMO DEL NATALE


Questa sera parleremo del simbolismo del Natale. È chiaro che questo è un evento meraviglioso, sul quale è urgente meditare profondamente.

Ogni anno, il Sole realizza un viaggio che inizia dal 25 dicembre in poi. Quindi, ritorna un’altra volta verso il Polo Sud, verso la zona in cui si trova l’Antartide. Proprio per questo è meglio che riflettiamo sul suo significato profondo.
 


In questo periodo inizia il freddo qui al Nord, proprio perché il Sole si sta allontanando verso le regioni australi e, il 24 dicembre, il Sole sarà arrivato al punto massimo del suo viaggio verso il Sud. Se non fosse perché il Sole avanza verso il Nord, dal 25 dicembre in poi, moriremmo di freddo. La Terra intera si trasformerebbe in una mole di ghiaccio e veramente perirebbe ogni creatura, tutto quello che ha vita. Dunque, vale bene la pena di riflettere sull’evento del Natale.

Il Cristo-Sole deve avanzare per darci la sua vita, nell’equinozio di primavera si crocifigge sulla Terra e, allora, maturano l’uva e il grano. Ed è proprio a primavera che il Signore deve vivere la sua vita, la sua passione, la sua morte per, poi, resuscitare. La Settimana Santa è a primavera. Il Sole fisico altro non è che un simbolo del Sole Spirituale, del Cristo-Sole. Quando gli antichi adoravano il Sole, quando gli rendevano culto, non si riferivano proprio al Sole fisico; no, rendevano culto al Sole Spirituale, al Sole della Mezzanotte, al Cristo Sole.

Indubbiamente, è il Cristo-Sole che deve guidarci nei Mondi Superiori della Coscienza Cosmica. Ogni mistico che impara a funzionare fuori dal corpo fisico volontariamente viene guidato dal Sole della Mezzanotte, dal Cristo Cosmico.

È necessario imparare a conoscere i movimenti simbolici del Sole della Mezzanotte. È Lui che guida sempre l’Iniziato, è Lui che ci orienta, è Lui che ci indica quello che dobbiamo e non dobbiamo fare. Sto parlando, dunque, nel senso esoterico più profondo tenendo conto che ogni Iniziato sa uscire dal corpo fisico volontariamente. Non saper uscire volontariamente è proprio dei principianti o delle persone che finora stanno facendo i primi passi in questi studi.

Poi, quando siamo sul Sentiero ci si deve lasciar guidare dal Sole della Mezzanotte, dal Cristo-Sole, imparare a conoscere i suoi segnali, i suoi movimenti. Per esempio, se uno lo vede sprofondare, lì, in un tramonto, che cosa ci sta indicando? Semplicemente, che qualcosa deve morire in noi. Se uno lo vede nascere a oriente, che cosa ci dice questo? Che qualcosa deve nascere in noi.
Quando usciamo bene dalle prove esoteriche, Lui splende in tutta la sua pienezza all’orizzonte. Il Signore ci orienta nei Mondi Superiori e, allora, uno deve imparare a conoscere i suoi segnali.

Dubuy e molti altri hanno studiato il meraviglioso evento del Natale. Non c’è dubbio, e questo Dubuy lo riconosce, che tutte le religioni dell’antichità hanno celebrato il Natale. Come il Sole fisico avanza verso il Nord, per dar vita a tutta la creazione, così anche il Sole della Mezzanotte, il Sole dello Spirito, il Cristo-Sole, ci dà vita se noi impariamo a compiere i suoi Comandamenti.

Ovviamente, nelle Sacre Scritture si parla dell’evento solare e bisogna saperlo capire tra le righe. Ogni anno, nel macrocosmo si vive tutto il Dramma Cosmico del Sole –lo ripeto, ogni anno–. Si tenga conto che il Cristo-Sole ogni anno deve crocifiggersi nel mondo, vivere tutto il dramma della sua vita, passione e morte per poi resuscitare in tutto quello che è, è stato e sarà, vale a dire, in tutto il creato. È così che tutti riceviamo la vita del Cristo- Sole. È sicuro anche che ogni anno il Sole, allontanandosi verso le regioni australi, qui al Nord ci lascia tristi, perché va a dare la vita ad altre parti. Le lunghe notti invernali sono forti; a Natale, i giorni sono corti e le notti lunghe.

Riflettiamo su tutto ciò: è opportuno capire cos’è veramente il Dramma Cosmico. È necessario che anche in noi nasca il Cristo-Sole, Lui deve nascere in noi. Nelle Sacre Scritture si parla chiaramente di Betlemme in una stalla in cui Lui nasce. Questa stalla di Betlemme è dentro di noi, qui e ora. Proprio, in questa stalla interiore dimorano gli animali del desiderio, tutti questi ‘Io’ passionali che carichiamo nella nostra psiche; questo è ovvio.

Lo stesso Betlemme è un nome esoterico. Al tempo in cui il Gran Kabir venne al mondo, la zona di Betlemme non esisteva. Dunque, ciò è completamente simbolico. Bel è una radice caldea che significa: ‘Torre del Fuoco’. Cosicché Betlemme è propriamente detta la ‘Torre del Fuoco’. Chi può ignorare che Bel sia un termine caldeo che corrisponde, proprio, alla torre di Bel, la Torre del Fuoco? Dunque, Betlemme è del tutto simbolico.

Quando l’Iniziato lavora con il Fuoco Sacro, quando l’Iniziato elimina dalla sua natura intima gli aggregati psichici, quando sta realizzando veramente la Grande Opera, indubbiamente deve vivere l’Iniziazione Venusta. La discesa del Cristo nel cuore dell’uomo, è un evento Cosmico, umano, di grande trascendenza. Tale evento corrisponde, in verità, all’Iniziazione Venusta.

Sfortunatamente, non si è realmente capito cos’è il Cristo. Molti suppongono che il Cristo fu esclusivamente Gesù di Nazareth e si sbagliano. Gesù di Nazareth come uomo, o per meglio dire, Jeshua Ben Pandira come uomo, ha ricevuto l’Iniziazione Venusta, lo ha incarnato; però Lui non è l’unico ad aver ricevuto tale Iniziazione. Anche Ermete Trismegisto, il tre volte grande Dios Ibis di Thot, lo ha incarnato. Giovanni il Battista, che molti considerano come il Krestos, l’Unto, –indubbiamente ricevette l’Iniziazione Venusta– lo incarnò. Gli gnostici battisti –in Terra Santa– assicuravano che il vero Messia era Giovanni e che Gesù era solo un Iniziato che aveva voluto seguire Giovanni. In quei giorni c’erano dispute tra i battisti, gli gnostici esseni e altri.

Dunque, dobbiamo intendere il Cristo come è, non come una persona, non come un soggetto. Il Cristo è oltre la personalità, dell’‘Io’ e dell’individualità. Il Cristo, nell’esoterismo autentico, è il Logos, il Logos Solare, rappresentato dal Sole. Ora comprendiamo perché gli inca adoravano il Sole; i nawa rendevano culto al Sole, i maya lo stesso, ugualmente gli egizi, etc. Non si tratta dell’adorazione di un Sole fisico, no, ma di ciò che è occultato dietro a questo simbolo fisico. Ovviamente quello che si adorava era il Logos Solare, il Secondo Logos. Il Logos Solare è Unità Molteplice Perfetta, la varietà è unità. Nel mondo del Cristo Cosmico, l’individualità separata non esiste; nel Signore, siamo tutti uno.

Mi viene alla memoria, in questi istanti, un certo esperimento, per così dire, esoterico, realizzato molti anni fa. Allora, immerso in profonda meditazione, raggiunsi certamente il Samadhi, lo stato di Manteya, o Estasi, come viene chiamato nell’esoterismo occidentale. A quell’epoca, io desideravo sapere qualcosa sul Battesimo di Gesù il Cristo, infatti sappiamo bene che Giovanni lo battezzò. Lo stato di astrazione fu profondo, raggiunsi il perfetto Dharana, ossia, ‘concentrazione’, il Dhyana, ‘la meditazione’ e, alla fine raggiunsi il Samadhi, oserei dire che fu un Maha Samadhi, perché abbandonai perfettamente i corpi Fisico, Astrale, Mentale, Causale, Buddhico e persino Atmico. Ottenni, dunque, di far risalire interamente la mia Coscienza verso il Logos. In quello stato logoico, come un ‘drago della saggezza’, feci la corrispondente ricerca. Immediatamente, vidi me stesso in Terra Santa, in un Tempio, ma –cosa straordinaria–, vidi me stesso trasformato in Giovanni il Battista, con un abito sacro. Vidi quando portavano Gesù con il suo abito bianco, la sua tunica bianca. Rivolgendomi a Lui, gli dissi: ‘Gesù,svestiti della tua tunica, o del tuo abito, perché sto per battezzarti’. Dopo ho estratto, da un recipiente, un poco di olio –olio degli ulivi–, condussi Lui all’interno del Santuario, lo unsi con l’olio, gli versai dell’acqua, recitai i mantram o riti.

Successivamente, il Maestro si sedette sulla sua sedia, da parte. Io conservai tutto nuovamente, lo rimisi a posto e considerai conclusa la cerimonia. Però, vidi me stesso, trasformato in Giovanni. Chiaramente, una volta passata l’estasi o Samadhi, mi dissi: ‘Come è possibile che io sia Giovanni il Battista? Nemmeno lontanamente, io non sono Giovanni il Battista!’. Restai piuttosto perplesso e mi dissi: ‘Ora mi concentrerò un’altra volta ma non su Giovanni, mi concentrerò su Gesù di Nazareth’. Allora scelsi, come motivazione della concentrazione, il Grande Maestro Gesù. Il lavoro fu lungo, dispendioso, la concentrazione si fece ogni volta più profonda. Presto passai dal Dharana –‘la concentrazione’– al Dhyani –‘la meditazione’– e dal Dhyani passai successivamente al Samadhi, ossia all’Estasi. Un nuovo sforzo supremo che mi permise di spogliarmi dei corpi Fisico, Astrale, Mentale, Causale, Buddhico e Atmico, fino a far risalire la mia Coscienza –o assorbirla– nel mondo del Logos Solare. In tale stato, volendo sapere del Cristo Gesù, vidi me stesso trasformato nel Cristo Gesù mentre compiva miracoli e meraviglie in Terra Santa, mentre curava gli infermi, mentre dava la vista ai ciechi, etc., etc., etc., e in ultimo mi vidi vestito con l’abito sacro, giungendo a quel Tempio prima di Giovanni. Allora Giovanni si rivolse a me dicendo: ‘Gesù, togliti il tuo abito, perché sto per battezzarti’. I ruoli erano stati scambiati: non mi ero trasformato in Giovanni ma in Gesù e ricevetti il battesimo da Giovanni, così come l’ho detto.

Passato il Samadhi, tornato al corpo fisico, fu perfettamente evidente, con molta chiarezza, che nel mondo del Cristo Cosmico tutti siamo uno. Se avessi voluto meditare in uno qualunque di voi, là, nel mondo del Logos mi sarei trasformato in uno qualunque di voi, vivendo la vostra vita. Lì non c’è individualità, né personalità, né ‘Io’. Lì tutti siamo il Cristo; lì tutti siamo Giovanni; lì tutti siamo il Buddha, lì tutti siamo uno. Nel mondo del Logos non esiste l’individualità separata. Il Logos è Unità Molteplice Perfetta, è un’energia che freme e palpita in tutto il creato, che giace nel profondo di ogni atomo, di ogni elettrone, di ogni protone e che si esprime vivamente, attraverso qualunque uomo debitamente pronto.

Bene, ho fatto questo chiarimento-sintesi con l’obiettivo di specificare meglio l’avvenimento di Betlemme. Quando un uomo è debitamente pronto, vive l’Iniziazione Venusta, ma –lo chiarisco– deve essere debitamente pronto e, nell’Iniziazione Venusta, ottiene l’incarnazione del Cristo Cosmico, in sé stesso, nella sua stessa natura.

Gesù sarebbe nato inutilmente a Betlemme, se non nascesse anche nel nostro cuore. Sarebbe morto e risorto inutilmente in Terra Santa, se non morisse e resuscitasse anche in noi. Questa è la natura del Salvator Salvandus. Il Cristo Intimo deve salvarci, ma salvarci dall’interno di tutti noi. Coloro che aspettano la venuta di Gesù di Nazareth in un remoto futuro, si sbagliano. Il Cristo deve venire ora, dall’interno; la seconda venuta del Signore è dall’interno, dal profondo stesso della Coscienza. Perciò è stato scritto quanto Lui ha detto:  “Se sentiste qualcuno dire: ‘Nella piazza pubblica c’è il Cristo’, non credetegli. E se vi dicessero: ‘È lì nel Tempio a predicare’, non credete loro”. Questa volta il Signore non verrà dall’esterno, ma dall’interno; verrà dal profondo stesso del nostro cuore, se noi ci prepariamo.

Paolo lo chiarisce, dicendo: ‘Dalla sua virtù prendiamo tutti, grazia per grazia’ –dunque, c’è una documentazione–. Se si studia attentamente Paolo di Tarso, vediamo che raramente allude al Cristo storico. Ogni volta che Paolo di Tarso parla di Gesù il Cristo, si riferisce al Gesù Cristo Interiore, al Gesù Cristo Intimo che deve nascere nel profondo del nostro Spirito, della nostra Anima. Fintanto che un uomo non lo abbia incarnato, non si può dire che possieda la vita eterna. Solo Lui può tirar fuori la nostra Anima dall’‘Ade’, solo Lui può veramente darci la vita e darcela in abbondanza. Dunque, dobbiamo essere meno dogmatici e imparare a pensare al Cristo Intimo; questo è grandioso!

Tutto il simbolismo relativo alla nascita di Gesù è alchemico e cabalistico. Si dice che tre Re Magi andarono ad adorarlo, guidati da una Stella. Francamente, questa parte non potrebbe essere capita se non si conoscesse l’Alchimia, perché è alchemica. Qual è questa Stella e quali sono questi Re Magi? Vi dico che questa Stella altro non è che quella del Sigillo di Salomone, la Stella a sei punte, simbolo del Logos Solare. Ovviamente, il triangolo superiore rappresenta –che cosa?– rappresenta lo Zolfo, vale a dire, il Fuoco. E quello inferiore, che cosa rappresenta nell’Alchimia? Il Mercurio, l’Acqua.

Uno deve incarnare il Cristo Intimo. Lui nasce nella stalla del nostro stesso corpo; lì dentro abbiamo tutti gli animali del desiderio, delle passioni inferiori. Lui deve crescere, svilupparsi attraverso l’ascesa, i gradi, trasformarsi in un Uomo tra gli uomini, farsi carico di tutti i nostri processi mentali, volitivi, sessuali, emozionali, etc., etc., etc., vivere come uno qualunque tra persone qualunque.
Il Cristo è un Essere così perfetto –infatti non ha peccato– pur tuttavia deve vivere come un peccatore tra peccatori, come uno sconosciuto tra sconosciuti; questa è la cruda realtà dei fatti. Ma cresce, si sviluppa nella misura in cui sta eliminando –in noi stessi– gli elementi indesiderabili che abbiamo dentro. La sua integrazione in noi è tale che si prende tutta la responsabilità sulle sue spalle: si trasforma in un peccatore come noi –pur non essendo un peccatore–. Sente le tentazioni nella carne e nelle ossa, vive come uno qualunque e così, poco a poco, nella misura in cui sta eliminando gli elementi indesiderabili della nostra psiche –non come qualcosa di estraneo ma come qualcosa appartenente a Lui– si sta sviluppando e svolgendo all’interno di noi stessi –e questa è la cosa meravigliosa. Se così non fosse, sarebbe impossibile per uno realizzare la Grande Opera. È Lui che deve eliminare tutto il Mercurio Secco e tutto lo Zolfo Velenoso, affinché i Corpi Esistenziali Superiori dell’Essere possano trasformarsi in veicoli di Oro puro. Oro della miglior qualità, è chiaro!

I tre Re Magi che andarono ad adorare il Bambino, rappresentano i colori della Grande Opera. Il primo colore è il Nero. Lo ripeto, quando stiamo perfezionando un Corpo ciò è simboleggiato dal Corvo Nero della Morte, l’opera di Saturno, simboleggiata dal Re Mago di color nero. Stiamo vivendo una Morte: la morte di tutti i nostri desideri e le nostre passioni, etc., etc., nel Mondo Astrale.La Colomba Bianca viene dopo; vale a dire, nel momento in cui abbiamo già disintegrato tutti gli ‘Io’ del Mondo Astrale. Questo è il secondo dei Re, il Re Bianco. Se abbiamo avanzato verso la perfezione del Corpo Astrale, apparirà il colore giallo. È allora che appare l’Aquila Gialla e questo ci ricorda il terzo dei Re Magi, quello di razza gialla. Per ultimo, la Corona dell’Opera è quella porpora. Quando un Corpo –che sia quello Astrale, quello Mentale o quello Causale, etc.– è già di Oro puro, si riceve la porpora dei Re perché abbiamo trionfato, è la porpora che tutti i tre Re Magi, in quanto Re, portano sulle loro spalle. Vedete, dunque, che i tre Re Magi non sono tre persone –come molti credono–. No signori! Sono i colori fondamentali della Grande Opera e Gesù il Cristo è Intimo, vive dentro!

Gesù –in ebraico– è Jeshua e Jeshua è il Salvatore e, come Salvatore, il nostro Jeshua individuale deve nascere nella ‘stalla’ che abbiamo dentro, per realizzare la Grande Opera. Lui è il Magnes Interiore del laboratorio alchemico. Il Grande Maestro, infatti, deve nascere nel profondo della nostra Anima, del nostro Spirito. La cosa più dura per il Cristo Intimo, quando è nato nel cuore dell’uomo, è proprio il
Dramma Cosmico, la sua Via Crucis. Nel Vangelo appaiono le folle che chiedono la crocifissione del Signore. Queste folle non sono di ieri, di un remoto passato –come suppongono le persone–, di qualcosa accaduto 1975 anni fa. No, signori! Queste folle sono dentro di noi: sono i nostri famosi ‘Io’; infatti, dentro ogni persona vivono mille persone: l’‘Io odio’, l’‘Io sono geloso’, l’‘Io ho invidia’, l’‘Io ho cupidigia’, vale a dire, tutti i difetti che abbiamo e ogni difetto è un differente ‘Io’.

Sto parlando in questa maniera, in questo modo, semplicemente perché vedo che la maggioranza dei fratelli qui presenti sono già nell’Istituzione. Ci sono alcuni visitatori e se i visitatori non capiscono, allora scusatemi, ma per amore della verità, poiché siete tutti nell’Istituzione, parliamo in questo modo.

È chiaro che le moltitudini interiori che abbiamo, che sono i nostri famosi ‘Io’, sono quelle che gridano: ‘Crocifiggilo! Crocifiggilo! Crocifiggilo!’. In quanto ai tre traditori, sappiamo già che nel Vangelo Cristiano sono: Giuda, Pilato e Caifa. Chi è Giuda? Il Demone del Desiderio. Chi è Pilato? Il Demone della Mente. Chi è Caifa? Il Demone della Cattiva Volontà. Ma bisogna chiarire un pochino, bisogna specificare questo, affinché si possa capire.

Giuda, il Demone del Desiderio, scambia il Cristo Intimo con 30 monete d’argento. 3+0=3, questa è l’allusione cabalistica. Vale a dire, lo scambia con le cose materiali, con le monete, con i liquori, con il lusso, con i piaceri animali, etc., etc., etc.; lo vende. In quanto a Pilato, è il Demone della Mente. Lui si lava sempre le mani, non ha mai colpa, mai; per tutto trova una scusa, una giustificazione, non si sente mai colpevole. In realtà, viviamo giustificando sempre ogni difetto psicologico che possediamo all’interno di noi, e non ci crediamo mai colpevoli.
Ci sono persone che mi hanno detto: ‘Signore, io credo di essere una persona buona. Io non uccido, io non rubo, io sono caritatevole, io non sono invidioso’, vale a dire, un ‘modello di virtù’, perfetti, secondo loro. ‘Allora, non c’è modo... davanti a tanta perfezione, goodbye!’.

Dunque, guardiamo le cose come sono, nel loro crudo realismo. Pilato si lava sempre le mani, non si considera mai colpevole. In quanto a Caifa, io francamente lo considero il più perverso di tutti. Pensate a cosa è Caifa! Il Cristo Intimo nomina, molte volte, un sacerdote o un Maestro, un Iniziato, affinché guidi le sue pecore, affinché le pascoli, gli dà il comando e lo mette di fronte a una congregazione e il tal sacerdote, o il tal Maestro o l’Iniziato, invece di guidare saggiamente il suo popolo, vende i sacramenti, prostituisce l’altare, fornica con le devote, etc., etc., etc. La conclusione: tradisce il Cristo Intimo –questo fa Caifa–. È doloroso ciò? Chiaramente! È orribile, è un tradimento, uno dei più sporchi che ci siano! E non c’è dubbio, sono molte le religioni che, nel mondo, si sono prostituite, è ovvio! Sono molti i sacerdoti che hanno tradito il Cristo Intimo. Non mi riferisco a questa o a quella setta –no!– ma a tutte le religioni del mondo. Infatti, è possibile che in gruppi esoterici, diretti da veri Iniziati, questi Iniziati siano stati molte volte traditori: hanno tradito il Cristo Intimo e tutto questo è doloroso, infinitamente doloroso. Caifa, infatti, è il più sporco che ci sia. I tre traditori portano il Cristo Intimo al supplizio.

Per un momento, pensate al Cristo Intimo nel profondo di ognuno di voi, al padrone di tutti i vostri processi mentali ed emozionali, che lotta – soffrendo orribilmente– per salvare chiunque di voi, e i suoi stessi ‘Io’ –i vostri– protestano contro di Lui, bestemmiano, gli mettono la corona di spine, lo frustano. Bene, questa è la cruda realtà degli eroi! Il Dramma Cosmico, vissuto internamente.

Alla fine il Signore Intimo vuole salire al Calvario –è ovvio!– e scende nel Sepolcro. Con la sua Morte uccide la Morte, è l’ultima cosa che Lui fa. Successivamente, resuscita nell’Iniziato e l’Iniziato resuscita in Lui; allora, la Grande Opera è stata realizzata. Consumatum est!

Così sono nati, attraverso i secoli, i Maestri Risorti. Pensiamo a Ermete Trismegisto, pensiamo a Moria, Gran Maestro della Forza nel Tibet. Pensiamo al Conte Cagliostro –che ancora vive– o a Saint Germain, che nell’anno 1939 visita un’altra volta l’Europa. Saint Germain ha lavorato attivamente –nei secoli XVII, XVIII, XIX, etc.– e continua a esistere fisicamente, è un Maestro Risorto. Perché questi Maestri sono Risorti? Perché grazie al Cristo Intimo, loro hanno raggiunto la Resurrezione.

Dunque, senza il Cristo Intimo, la Resurrezione non sarebbe possibile. Coloro che suppongono che una persona, per il solo fatto di morire fisicamente, abbia già diritto alla Resurrezione dei Morti, sono veramente persone degne di compassione. Non solamente ignorano –parlando, questa volta, secondo lo stile socratico– ma, ciò che è peggio, ignorano d’ignorare!
La Resurrezione è qualcosa su cui lavorare, e bisogna lavorarci qui e ora. Bisogna resuscitare così, in carne e ossa, vivi. L’immortalità va ottenuta adesso, personalmente.

Ecco, allora, il modo in cui si deve considerare il Mistero del Cristo. Tutto il Dramma Cosmico, in sé stesso, è straordinario, meraviglioso e, in verità, inizia con il Natale del Cuore. Quello che prosegue poi, in relazione al Dramma, è formidabile: deve fuggire in Egitto. Erode comanda di uccidere tutti i Bambini e Lui deve fuggire –ma tutto questo è simbolico, completamente simbolico–. In un Vangelo Apocrifo si dice che Gesù, Giuseppe e Maria dovettero fuggire in Egitto e che rimasero diversi giorni a vivere sotto un fico e che da questo fico sgorgò una sorgente di acqua purissima. Tutto questo bisogna capirlo; il fico rappresenta sempre il sesso. Chi si alimentava dei frutti di questo fico? Sono i frutti dell’Albero della Scienza del Bene e del Male e l’acqua che scorreva, purissima, sgorgando da questo fico è –niente meno che– il Mercurio della Filosofia Segreta!

Fino alla ‘decapitazione degli innocenti’, molto è stato scritto su questo. Nicolas Flamel ha lasciato inciso, sulla porta del cimitero di Parigi, scene della ‘decapitazione degli innocenti’. Ma, cos’è la ‘decapitazione degli innocenti’?. Anche questo è un simbolo, e alchemico! Ogni Iniziato deve vivere la ‘decapitazione’. Il Cristo Intimo che cosa deve ‘decapitare’ in noi? Deve, semplicemente, ‘decapitare’ l’Ego, l’‘Io’, il ‘se stesso’. E questo sangue che emana dalla decapitazione? È il Fuoco, è il Fuoco Sacro, con il quale l’Iniziato deve purificarsi, pulirsi, imbiancarsi. Tutto ciò è, in gran modo, esoterico; nulla di questo può essere preso alla lettera morta.

Poi arriva il fenomeno dei miracoli del Grande Maestro. Camminava sulle acque? Sì, il Cristo Intimo deve sempre camminare sulle Acque della Vita, ridare la vista a coloro che non vedono, predicare il Verbo, affinché vedano la Luce. Aprire le orecchie a coloro che non vogliono sentire, affinché ascoltino il Verbo. Quando il Signore è cresciuto nell’Iniziato, deve prendere il Verbo e spiegare agli altri cos’è il cammino. Pulire i ‘lebbrosi’ –tutto il mondo ‘ha la lebbra’, tutto il mondo. Non c’è alcuno che non sia ‘lebbroso’, questa ‘lebbra’ è l’Ego, l’‘Io’ pluralizzato. È questa l’‘epidemia’ che tutto il mondo ha dentro: la ‘lebbra’ dalla quale dobbiamo pulirci–. Tutti sono ‘paralitici’, non camminano ancora sul sentiero dell’Autorealizzazione. Il Figlio dell’Uomo deve, dunque, guarire i ‘paralitici’, affinché questi inizino a camminare verso la Montagna dell’Essere.

Bisogna capire il Vangelo in un modo più intimo, più profondo. Non corrisponde a un remoto passato, va vissuto dentro di noi, qui e ora. Se noi iniziamo a maturare un pochino, sapremo apprezzare meglio il messaggio che il Gran Kabir Gesù ha portato sulla Terra.

In ogni caso, abbiamo bisogno di vivere le Tre Purificazioni, a base di Ferro e di Fuoco. I Tre Chiodi della Croce significano questo e la parola INRI dice molto –sappiamo già che INRI, esotericamente, è il Fuoco–. Dobbiamo vivere le Tre Purificazioni, a base di Ferro e di Fuoco, prima di ottenere la Resurrezione. Al contrario, non è possibile ottenere la Resurrezione. Colui che resuscita, si trasforma radicalmente, si converte in un Dio-Uomo, in uno Ierofante della grandezza di un Buddha, o di un Ermete, o di un Ketzalkoatl, etc. Ma bisogna fare la Grande Opera.

In realtà, i Quattro Vangeli non si possono capire se uno non studia l’Alchimia e la Cabala, perché sono alchemici e cabalistici; è ovvio. I giudei hanno tre libri sacri. Il primo è il Corpo della Dottrina, vale a dire, La Bibbia. Il secondo è l’Anima della Dottrina: il Talmud, in cui si trova l’anima nazionale giudea e il terzo è lo Spirito della Dottrina, lo Zohar, in cui si trova tutta la Cabala dei rabbini.
La Bibbia, il Corpo della Dottrina, è in chiave. Se noi vogliamo studiare La Bibbia combinando i versetti, procediamo in modo ignorante, empirico e assurdo. Prova di ciò è che tutte le sette morte, che si sono nutrite fino a oggi de La Bibbia interpretata in modo empirico, non hanno potuto mettersi d’accordo. Se esistono mille sette, basate su La Bibbia, vuol dire che nessuna l’ha compresa...
Solo con il terzo libro, che è lo Zohar –scritto da Shimon Ben Yochai, il grande rabbino illuminato–, troviamo la chiave per interpretare La Bibbia. Allora, è necessario aprire lo Zohar. Se vogliamo sapere qualcosa sul Figlio dell’Uomo, dobbiamo studiare lì l’Albero della Vita. Come possiamo sapere qualcosa sul Figlio dell’Uomo se non studiamo l’Albero della Vita nello Zohar? Non è possibile! …

… Quando il Cristo –il Cristo Intimo– viene a darci aiuto, ovviamente dovrà nascere in noi da Tiphereth, vale a dire, nel Mondo Causale, visto che nel Mondo Causale ci sono le cause dei nostri errori e Lui deve eliminare le cause dei nostri errori.

Affinché il Cristo Cosmico possa nascere in noi, è necessario che si umanizzi, infatti Lui è una forza cosmica, universale, latente in ogni atomo dell’Infinito. Però, affinché si umanizzi, deve penetrare nel ventre della Divina Madre Kundalini. Vale a dire, come può essere capito questo? Dentro di noi si trova il nostro Padre che è in segreto e si trova anche la nostra Divina Madre Kundalini. Dunque, nello sdoppiarsi nell’Eterno Maschile, Divino, e nell’Eterno Femminile, nasce la Madre Divina. Lei riceve nel suo ventre il Logos –quando lui discende dall’Alto. Per questo si dice di Lei che è Vergine prima del parto, durante il parto e dopo il parto. È da Lei che deve nascere il Bambino-Gesù, il Gesù Cristo Intimo, o Jeshua individuale che deve venire a salvarci. Dunque, Lui nasce nell’Anima Umana. Quando qualcuno riceve l’Iniziazione di Tiphereth, Lui viene a esprimersi nell’Anima Umana, nel Mondo Causale. Di fatto, nasce da lì per poter eliminare le cause degli errori che vi si trovano…

Riflettiamo su tutto ciò, miei cari fratelli, affinché possiamo capire cos’è il Cristo Intimo e il Natale del Cuore.

Buddha e Gesù, o Buddha e il Cristo, si integrano dentro di noi. Qualche volta, vi ho raccontato il caso, un caso insolito, in cui mi trovavo in un Tempio buddista in Giappone, e lì dentro, davanti alla congregazione, parlai del Cristo. Naturalmente, si produsse un rumorio da parte di tutti i monaci. Mi trovavo in pieno monastero buddista. Di fatto, i monaci si rivolsero al Maestro e gli dissero che un uomo stava parlando in favore del Cristo. Io mi aspettavo che quel monaco venisse con un gesto terribile, con bastoni e chissà cos’altro, non è vero? Ma fortunatamente non accadde nulla. Mi disse, ‘Come mai lei qui, in un tempio buddista, parla in favore del Cristo?’, gli risposi: ‘Con il profondo rispetto che questa congregazione merita, mi permetto di dirvi che il Cristo e il Buddha si integrano’. Allora vidi, con stupore, che quel Maestro assentì e disse: ‘Così è. Il Cristo e il Buddha si integrano’. Lo affermò davanti ai monaci. Poi mi parlò con un koan, per farmi intendere che il Cristo e il Buddha sono due fattori intimi che uno ha all’interno. Fece portare un cristallo, attraverso il quale –per primo– mi guardò il dito pollice destro e poi il dito pollice sinistro. Capii il koan perché sono abituato alla Dialettica della Coscienza. Con quello volle dirmi che il Cristo e il Buddha sono uniti dentro di noi, che sono due aspetti del nostro stesso Essere. E questo ve lo posso spiegare, o lo possiamo spiegare, proprio alla luce dell’Albero della Vita.

Il Buddha, naturalmente, è formato da questi due principi: Chesed e Geburah. In linguaggio rigorosamente filosofico, possiamo dire: Atman-Buddhi –il Buddha Interiore–. In quanto al Cristo, qui lo vediamo in Chokmah, cosicché il Cristo, attraverso Binah –che è il Sesso– va a collegarsi al Buddha, che è Chesed-Geburah –parti del nostro Essere: Cristo e Buddha–. Allora, l’avvenire esoterico e religioso dell’umanità del domani, avrà indubbiamente il meglio dell’esoterismo cristiano e il meglio dell’esoterismo buddista. Vale a dire, l’esoterismo buddista e l’esoterismo cristiano devono integrarsi, fondersi –sono due parti del nostro Essere–.

Gautama, il Buddha Sakyamuni, in realtà, è venuto a insegnarci la dottrina di Chesed e di Geburah, vale a dire, la Dottrina del Buddha Interiore. In quanto a Jeshua Ben Pandira, è venuto a insegnarci la Dottrina del Cristo –Chokmah è il Cristo–, è venuto a insegnarci la Dottrina dell’Anima Umana, la Dottrina di Tiphereth, la Dottrina del Cristo Intimo, la Dottrina del Krestos Intimo. Gautama ci ha portato la Dottrina del Buddha Intimo e Gesù di Nazareth ci ha portato la Dottrina del Cristo Intimo. Ognuno di loro ci ha portato un messaggio del Cristo Cosmico. Dunque, il Cristo e il Buddha si integrano, sono dentro di noi; è ovvio.
Compreso ciò, miei cari fratelli, vale bene la pena di lavorare per arrivare –un giorno– a ricevere l’Iniziazione Venusta, vale a dire, l’Iniziazione di Tiphereth, il Natale del Cuore.

Samael Aun Weor

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