Dicono di noi: Gnosi: Conoscenza Diretta – Storia – Rivelazione - Angiologia
“Questa” Gnosi non è infatti acquistabile con la speculazione razionale o con la sola contemplazione mistica e ascetica, ma tramite la rivelazione di essa che (nel Cristianesimo gnostico) il salvatore Cristo (non solo l’incarnazione umana di Gesù - Cristo, ma intesso come Coscienza Universale o Crestos Cosmico) dà a coloro che nell’iniziazione dei misteri sono preparati a riceverla.
"La Gnosi, per quanto parente del misticismo e della sapienza, è nettamente diversa da entrambi. Il misticismo, pur presentandosi in tante guise, è in chiara opposizione alla fede; e in realtà rappresenta forse la forma di fede più intensa. La sapienza, in senso biblico, è associata alla percezione profetica di un Dio che governa il nostro mondo, concepito come lontano dalla sua Creazione originaria. La Gnosi garantisce la conoscenza di un Dio ignoto a questo mondo, e da esso lontano, un Dio esiliato da una falsa Creazione che, di per sé, costituiva una Caduta. Da se stessi, venendo a conoscere questo Dio alienato e a esserne conosciuti, si arriva a rendersi conto che quel sé più profondo non faceva parte della Creazione-Caduta, ma risale a un tempo arcaico prima del tempo, quando quel sé faceva parte di un tutto che era Dio, un Dio più umano di qualunque altro adorato da allora in poi." (Harold Bloom)
Né per fede, né per gli angeli
Credo gnostico del II secolo dell'era cristiana
Ciò che ci libera è la gnosi
di quello che eravamo
di ciò che siamo diventati
di dove eravamo
di dove siamo stati gettati
di dove ci affrettiamo
di ciò da cui siamo redenti
di cosa sia veramente nascere
di cosa sia veramente rinascere.
Gnosi e religione
Le diverse espressioni religiose costituiscono l’ampiezza dei rami e sono l’estensione di uno stesso Tronco: la sconfinata Sapienza Divina.
L’umana natura, in tutti i suoi aspetti, emozionale, morale, razionale e spirituale ha bisogno di questo Tronco, base su cui si appoggia.
La Sapienza ha carattere universale.
Non può essere né patrimonio né predominio di nessuna scuola o corrente, e nessuno può attribuirsi il diritto o il credo che il valore di questa possa appartenergli come esclusivo.
La Religione, vista come Sapienza Divina, è Una per tutta l’umanità.
La Luce della Verità è Una: anche se la Verità si manifesta sotto diversi aspetti di Luce.
I diversi suoi aspetti sono raggi di Luce che penetrano la mente e il cuore dell’uomo, facendovi scaturire la Luce, sorgere la Fede. Luce sulla Verità, Fede in Dio, Amore nel Cristo, nel suo insegnamento.
E’ detto: Se il cuore umano cerca la Luce, la Luce vi sarà riversata.
Colui che si sforza di pervenire alla Conoscenza Divina, che si consuma nella brama di questa Conoscenza, vera scienza perfetta e trascendente, sa che la Gnosi ne costituisce il mezzo.
La Gnosi, interiore sapienza, è la sacra penetrazione dei Misteri Divini: Misteri in cui risiede la vera natura di ogni Religione.
E’ solamente penetrando questi Misteri che si può trovare il vero punto di contatto tra le diverse religioni, tra le varie espressioni e forme di fede, che si può percepire la presenza della Luce.
Luce Divina, Universale, Scaturigine prima e Centro di tutti i raggi di Luce riversati sulla umanità nei secoli: stupenda realtà di una Provvidenza Superiore e di un disegno Divino.
La essenza dei misteri Pitagorici, le pure concezioni di Platone, il pensiero della scuola Aristotelica, i Misteri religiosi e Iniziazioni Sapienziali di altri popoli permisero di delineare la genesi della Gnosi antecedente al Cristianesimo.
Ciò che a noi è pervenuto di cognizione sui culti che dominarono in Oriente, specie in India e Egitto, si poggia prevalentemente su ciò che scrittori greci e latini ne hanno tramandato.
Qualcosa di quella che fu la religione Egizia e dei misteri Babilonesi e Persiani si può attingere da Erodoto. Gli insegnamenti tramandati da Pitagora hanno una Tradizione sì remota, in cui è impossibile distinguere le origini o i primitivi strati.
Con Alessandro il Grande, per le classi culturali greche si intensificò il senso della coscienza religiosa, in loro si schiusero vasti orizzonti di conoscenza e furono illuminati sui Misteri di Zoroastro e sulla scienza dei Magi: conobbero la saggezza dall’Uno, l’arte di prevedere il futuro, dagli Altri.
La biblioteca di Alessandria si arricchì di documenti antichi e preziosi, vi fluirono i manoscritti di Omero, Esiodo, Platone, Aristotele e molti altri tesori. Gli Orientali poi, depositari di dottrine e miti antichissimi, a loro volta, ritrassero per i greci, in lingua a loro accessibile, copia dei loro libri sacri, rotoli e papiri.
Beroso compose per loro un’opera su dottrine, misteri e miti babilonesi; e Maneto compose un’altra opera sulla religione e i misteri egizi di Oro, Iside e Osiride. Questa Sapienza orientale influì molto sullo sviluppo del culto sacro dei misteri greci.
E’ difficile rintracciare le varie linee delle Tradizioni dei Misteri, in quanto questi venivano custoditi con la più grande segretezza.
Era innata l’Idea che la Religione dovesse contenere qualcosa di così altamente virtuale da conferire il potere e la conoscenza, ritenevano un dovere conoscere segreti e misteri, nei quali era possibile penetrare per essere iniziati; che vi fosse un graduale processo di sviluppo sia nei Misteri che nella Conoscenza e che infine esisteva una scienza dell’anima e una conoscenza delle cose superiori e invisibili.
Questa Idea si estese e si ampliò notevolmente, si sviluppò ancor più altamente con la fusione di ciò che i Greci appresero sul culto dei Misteri Orientali.
Lentamente e gradatamente la sapienza degli Egizi, dei Babilonesi e Caldei, della Persia e riflessi di sapienza Inda, reagì sul centro del pensiero Greco e la Religione, con tutti i suoi elevati e profondi problemi dell’anima, prevalse: cominciò quindi ad espellere dalle scuole il mero scolasticismo per applicarsi e dedicarsi esclusivamente alla natura interiore dei Misteri. Sorsero, nate da questa ricerca del Mistero e dalla aspirazione e sete di conoscenza, varie e diverse scuole.
E’ quindi evidente che la origine della Gnosi, come Sapienza Divina, ha fondamenta antichissime; ed è sempre esistita come aspirazione nel profondo dell’essere.
La Religione con i suoi Misteri ha sempre esercitato il suo influsso sui popoli, anzi ne ha sempre costituito parte fondamentale ed essenziale, regola di vita; sia che il culto fosse concepito come Divinità unica, esclusiva, con potenza illimitata e infinita, sia che il culto, il potere, gli attributi divini siano assegnati ad una pluralità di potenze Divine.
Da rilevare inoltre che per i Babilonesi e Caldei, oltre al culto Divino, erano considerati sacri, e onorati con pratiche di culto gli Elementi della Natura, Aria, Acqua, Fuoco, Terra; come aveva un posto preminente la Volta Celeste e il culto degli Astri, anzi, la potenza e l’influsso di questi era intimamente connessa a tutti gli eventi umani.
Questo credo sugli influssi delle potenze astrali, detenuto nella Babilonia e nella Caldea, influì molto sulle altre religioni. Da notare inoltre che era compito della Casta Sacerdotale la sapiente interpretazione di questa scienza considerata sacra, anzi, si deve ad essi la prima suddivisione del tempo, in base allo studio fatto sui movimenti dei Pianeti: nacque così la Astronomia, Astrologia, Calendario, primo frutto della Sapienza Babilonese Caldea.
Ogni Religione ed ogni Tradizione ha posseduto la Iniziazione ai Misteri, è stata quindi depositaria della Gnosi come Sapienza Divina: la ricerca di questa ed il pervenirvi sono tendenze naturali ed innate all’anima. Ed il Nome attribuito alla Divinità, nelle diverse Religioni, ha un Principio identico di comparazione: la Paternità come Essere Supremo.
Le tradizioni religiose vanno considerate non soltanto come memorie di fatti contingenti, ma più come echi di avvenimenti superiori, come traduzioni di forze occulte in un dato senso determinanti ed ispirative che, al momento giusto, maturo e opportuno si manifestano.
Le origini del Cristianesimo sembrano circonfuse di un certo mistero. Fuori dei documenti neo testamentari e tradizionali, le notizie limitatissime riguardanti quell’avvenimento sono stranamente incerte ed insufficienti. Gli apocrifi inoltre sono quasi tutti frammentari e di epoche tarde, cioè dimostrano evidenti interpolazioni.
Ciò che risulta evidente, è la sua origine di radici bibliche esseniche(Esseni = “guaritori terapeuti”, dal vocabolo assè che nell’aramaico e nella lingua talmudica significa “sanare”, “guarire”) in quanto l’esoterismo cristiano si presenta fin dal tempo degli Apostoli come integrazione dell’antico insegnamento Cabalistico con i nuovi arcani impartiti da Gesù Cristo, come integrazione occulta del Testamento antico con il nuovo, e dell’Antico e Nuovo Patto di Alleanza.
Molti dei primi giudeo cristiani furono infatti designati con il nome di hassidim (giusti, santi) che è il nome dal Talmud dato appunto ai cabalisti esseni. Anche tutti gli apologisti primitivi tennero a dimostrare l’identità esseno cristiana, da Eusebio a Epifanio, e si può risalire fino a S. Girolamo e al Baronio.
Nel mondo cattolico, i Carmelitani, pur non avendo e rinnegando l’esoterismo, si ritengono tuttora e sono in effetti discendenti di un gruppo di Esseni del Monte Karmel e venerano perciò come loro fondatore il Profeta Elia.
Come Sansone ed Elia, Giovanni il Battista e lo stesso Gesù Cristo, appaiono come Hassidim.
Cristo Gesù nei Vangeli è indifferentemente appellato il Nazireo, Gesù il Nazareno, per indicarne appunto la consacrazione essenica, il carattere eminentemente iniziatico. Agli Hassidim viene infatti spesso applicato anche il nome di Nazorei, Nazirei e Nazareni, dal vocabolo Nazir (puro) che indicava coloro che erano consacrati a Dio, coloro che emettevano i voti del nazireato o purificazione.
Iniziati di comunità esseniche appaiono molti discepoli del Cristo e molti dei primi cristiani. (…)
Lo gnosticismo ha seminato nell’Atmosfera intellettuale una quantità di idee teologiche nuove e antiche, di propositi e scopi morali che hanno contribuito alla diffusione del cristianesimo, apportandovi e lasciandovi la sua impronta come Forza invisibile ed occulta che si è prolungata fino ad oggi. (…)
E’ stato detto che la Gnosi fu proprietà insita in ogni Religione e di ogni Tradizione, quindi fu pre cristiana: Cristo con la sua Rivelazione illuminò e dischiuse a tutti, per mezzo del suo insegnamento, la Dottrina sacra che fino ad allora era stata riservata ai pochi, agli iniziati e sacerdoti, rivelò il Segreto esistente sin dalla creazione del mondo, rivelò la Verità, i suoi gradi, i suoi misteri…
La sua Parola che rivela la Sapienza fu virtuale, sottile e penetrante, fu lievito che fermentò e operò, formò radici e si estese, specie con la diffusione che ne fece Paolo.
Paolo fu iniziato e gnostico ad un tempo: fu dottore gnostico e pioniere della teologia cristiana. Paolo prospetta l’aspetto soteriologico del Cristo; il tema della liberazione karmica avviene per mezzo del Cristo: liberazione posta in relazione con il tema della formazione dell’uomo celeste in noi, similmente a Filone per cui la formazione dell’anima, liberata dalle passioni è resa atta alla Gnosi divina.
Per Paolo come per Filone il luogo della Beatitudine è un aldilà nei Cieli, dove vibra il movimento delle Potenze Celesti, infatti in una epistola agli ebrei si ritrova il concetto della ascensione attraverso le sfere (con un carattere gnostico) in quanto Cristo è il Coordinatore delle Potenze e degli Arconti, e le Potenze cosmiche sono assimilate agli Angeli.
A priori questo rimprovero sembra fondato, ma non resiste ad una seria esegesi.
In primo luogo si pone una questione pregiudiziale. La Chiesa di Roma si è prefissa la missione di provare all’universo che essa sola è una e indivisibilee, per arrivare a questo, non è arretrata davanti ad alcun mezzo.
Cominciò col far scomparire la maggior parte degli scritti gnostici. L’incendio della biblioteca di Alessandria, appiccato dall’imperatore Teodosio, fece il grosso del lavoro. Altri fanatici diedero il colpo di grazia. Restavano gli insegnamenti orali, la tradizione. Per averne ragione, bisognò agire d’astuzia. E così si fece.
I Padri della Chiesa raccolsero questi insegnamenti, li snaturarono, li torturarono in mille modi, prendendo sistematicamente in senso letterale ciò che gli gnostici avevano detto in senso figurato, impastando le loro citazioni con glosse oscure, con interpretazioni fantastiche. Sant’Epifanio e sant’Ireneo in persona si spingono fino ad immaginare delle sette, fino a scambiare designazioni di gradi iniziatici con gruppi confessionali, al fine di moltiplicare le divisioni e di provare in tal modo quanto la gnosi fosse lontana dall’unità cattolica. Ma c’è dell’altro: dato che molti scrittori cristiani – come fa osservare Proudhon – quali Rodon, Candido, Appio, Eraclio, Massimo, Arabien, avevano scritto su diversi argomenti contro gli eretici, si distrussero i loro libri. E’ da presumere che la Chiesa temesse tanto la buona fede con cui questi scrittori combattevano le eresie quanto le eresie stesse.
Per circostanze che non si possono riferire – o perché sconosciute, o perché, se conosciute, destinate per loro natura a rimanere occulte – nella sfera visibile della Chiesa di Roma si formò con fini mistici e segreti un ordine che venne chiamato Ordine Militare del Tempio di Salomone. I suoi servi, iniziati e non, sono quelli che designammo per brevità come Templari. A questo Ordine Mistico furono affidati i segreti e la tradizione della Chiesa Gnostica. Solo la Notte sa come vennero trasmessi. Alcuni affermano che in origine l’Ordine non li possedesse, ma li avesse acquisiti per trasmissione esterna solo quando era venuto a contatto con l’Oriente durante le Crociate; altri sostengono che li possedesse fin dall’inizio, perché era stato fondato proprio per questi, e che non ci fosse bisogno di andare in Oriente quando l’Oriente poteva venire da noi (quando era già venuto da noi).
(…) I due rami (apparentemente) più importanti della propaganda dell’occulto, il Buddhismo Esoterico e i Rosacroce, si sono consacrati a preparare il mondo, ciascuno nella propria sfera di azione, in vista della costituzione di una Nuova Gerusalemme, o vera Chiesa Cattolica. E, poiché operavano in regioni diverse e con seguaci di varie religioni, adattavano la propaganda dell’occulto agli orientamenti e alle credenze di costoro. Essendo, poi, una loro dottrina fondamentale, come di tutti i rami dell’occultismo, il Secondo Avvento di Cristo e la Fondazione, con Lui, della vera Chiesa Cattolica, preparavano in modi diversi la condizione dell’anima – che solo oggi vien definendosi – adatta ad accogliere tali eventi.
La Natura di Gesù Cristo è duplice, sia per gli occultisti sia per i teologi cristiani. E’ divina e umana insieme. I teologi e i credenti cristiani, gli uni e gli altri estranei alla comprensione di questo punto, intendono tale duplice natura in modo diverso dagli occultisti. Per questi ultimi Gesù Cristo è nello stesso tempo un Adepto, come il Buddha o un altro Iniziato, e il Figlio di Dio, o Logos, e, in quanto tale, al di sopra di qualsiasi grado di Adepto. (…)
In quanto Logos è Cristo (Crestos Cosmico) e non appartiene a questo mondo se non come Dio, che l’ha creato, e del mondo è sostanza e ad esso appartiene. Gli Gnostici, che erano occultisti, o perlomeno mistici superiori, lo videro in questo modo, ma separano le due nature per adorare sopratutto quella divina, necessariamente superiore, e non quella umana, superiore tutt’al più solo per grado, e non per genere.
Ma gli Gnostici furono condannati per eresia e, come eretici, respinti e distrutti, almeno in apparenza. Non fu comunque la Chiesa a disperderli in questo modo, ma fu il Destino che rese capace la Chiesa di agire così. L’idea che essi diffondevano non apparteneva al loro tempo, né poteva essere utile agli scopi di Coloro che guidano il mondo, nonostante questi sapessero bene che era più vera di quella che sarebbe poi stata sviluppata e diffusa fra le nazioni dalla Chiesa Cattolica.
In particolare, il neoplatonismo è una forma di monismo idealistico nel quale l'Uno, perfetto, inconoscibile e infinito, è ritenuto la realtà ultima dell'universo. Dall'Uno emanano, come "irradiati", molteplici livelli di realtà, o ipostasi, il più elevato dei quali è il nous (lo pneuma, lo spirito individuale), da cui deriva l'anima del mondo, l'attività generatrice delle anime inferiori degli esseri umani concepita come un'immagine del nous, che è a sua volta un'immagine dell'Uno; entrambi, benché differenti, partecipano della stessa sostanza, sono cioè consustanziali all'Uno. L'anima del mondo, tuttavia, ente intermedio tra il nous e il mondo materiale, può preservare la sua integrità e la sua perfezione riflessa oppure diventare sensuale e corruttibile; la stessa scelta è offerta a ogni anima inferiore. Quando, per via dell'ignoranza della sua vera natura e della sua identità, l'anima umana sperimenta un apparente sentimento di separatezza e indipendenza, diviene arrogante, ricadendo in abitudini sbagliate e depravate. La salvezza è tuttavia ancora possibile: proprio grazie alla libera volontà che l'ha spinta a peccare, l'anima può modificare una condotta peccaminosa percorrendo in direzione opposta la via della sua degenerazione, fino a riunirsi nuovamente alla sorgente del suo Essere. La comunione effettiva si realizza mediante un'esperienza mistica nella quale l'anima sperimenta l'estasi, attraverso una rigorosa disciplina interiore.
I 2 brani seguenti: da “Gli insegnamenti segreti della Gnosi” di De Pouvourville e Champrenaud.
La dottrina gnostica, comune a tutte le scuole, si può così riassumere:
1. I due principi. All’origine dell’universo stanno due primi principi supremi ed eterni, di cui uno è spirituale, divino, fonte di ogni perfezione, assolutamente incomprensibile, abisso inesplorabile, di ineffabile grandezza. Contro questo si erge l’altro principio, la materia incosciente, la cui qualità intrinseca è il male.
2. Le creature, o esseri finiti, procedono dai due principi. Dal principio del bene proviene il regno della luce o pleroma (= perfezione, natura perfetta, pienezza, abbondanza), costituito da molteplici eoni(= tempo, durata, eternità), enti eterni procedenti per emanazione e personificanti vari aspetti divini, quali potenza, sapienza, santità, ecc., che procedono per sizigie, o coppie di sesso diverso.
Dal principio del male deriva il regno delle tenebre o kenoma (= vuoto) che è in lotta eterna con l’altro regno.
Particelle della sovrabbondante emanazione divina vennero imprigionate nel regno del male per colpa dell’ultimo eone, Sophia, bramoso di conoscenza, cosicché per virtù loro si animò la materia. Fu appunto l’ultimo eone che procedette alla formazione del demiurgo (o produttore, già ricordato da Platone nel Timeo come artefice e padre dell’universo), il quale, capo di 7 angeli o arconti creatori, signore dei 7 cieli che avvolgono la terra, procedette alla creazione del mondo corporeo e dell’uomo mediante una combinazione di luce e di tenebre, di spirito e di materia. Per questo l’anima umana, che è luce, rinchiusa nel corpo materiale come in un carcere tenebroso, lotta continuamente per il risveglio contro l’incoscienza, nominata a volte corpo, o materia…
La redenzione, consistente solo nella liberazione dell’anima, particella di luce, dal suo carcere corporeo, avvenne perché il Dio supremo del bene inviò un eone salvatore, denominato poi Gesù, il Cristo (come Maestro e come Natura Cristi al interno di ogni Anima – Cristo Cosmico) . Tale redenzione non consistette in un farsi uomo dell’eone o in un suo patire salvifico per l’umanità corrotta, poiché in tal caso anche l’eone divino Gesù si sarebbe sottoposto al regno del maligno, ma solo nel donarci una dottrina che, rendendo conscia l’anima della sua origine divina, la abilitasse alla lotta vittoriosa contro la materia, così come Gesù ne diede mirabile esempio nella sua manifestazione terrena. Nel rapporto degli uomini con la dottrina cristiana stanno i vari gradi della loro partecipazione all’opera redentrice: vi sono gli ilici (da hyle = materia – coloro che ignorano); seguono gli psichici(da psyché = anima - coloro che soltanto credono in qualche religione e aspettano miracoli) o cristiani, in cui l’equilibrio tra materia e anima rende possibile la speranza di salvezza; stanno al vertice gli pneumatici (da pneuma = spirito – coloro che vivono, esperimentano lo pneuma, lo Spirito Interno per rivelazione) o gnostici, in cui lo spirito dominatore della materia li rende già salvi. Solo alla fine del mondo la liberazione di tutte le particelle di luce sarà perfettamente realizzata con l’apocatastasi o reintegrazione completa di tutto il regno della luce e la sua vittoria definitiva sul regno delle tenebre.
Sole: Mikael (Michael)– Intelletto universale, Potestà di Dio, Visione di Dio.
Luna: Gabriel – Nuncio, Verbo e Voce di Dio.
Mercurio: Raphael – Medicina Dei, Rettificazione (è il rettificatore delle vie Karmiche).
Marte: Kamael (Samael) – Forza, Fuoco, Potenza.
Giove: Tsadkiel (Zachariel) – Magnificenza e Grandezza di Dio, Giustizia.
Venere: Haniel (Uriel) – Grazia e Luce, Amore e Splendore divino.
Saturno: Zaphkiel (Orifiel) – Scienza, Sapienza e Luce.
Nella ruota del fato, lungo il pellegrinaggio dell’ascendit e descendit, parte considerevole è in mano ai signori delle Legge, gli Arconti, che sono ostili alla liberazione dell’anima dai vincoli terreni, e la cui opposizione deve essere vinta dall’anima ansiosa di redenzione.
Ma le sette sfere sono state assegnate da Dio ai sette Arcangeli: questi combattono l’ostilità degli arconti e aiutano l’anima nella sua ascesi redentiva.
L’Arcangelo Raphael è chiamato il rettificatore della via karmica, il rettificatore della ruota del fato.
La scoperta della biblioteca gnostica, in lingua copta, è avvenuta nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammadi, in Alto Egitto, nella zona di Khenoboskhion, dove al principio del IV secolo Pacomio aveva fondato un monastero cristiano. Complicate questioni circa il diritto di possesso e di acquisto dei testi rinvenuti hanno ritardato fino al 1956 l'inizio regolare degli studi, salvo per un piccolo gruppo di essi, tempestivamente acquistato dall'Istituto Jung di Zurigo. Poi gli studi sono stati di nuovo sospesi, e ripresi nel 1962, dopo un accordo tra l'Unesco e il governo della Repubblica araba unita. Una nuova interruzione è stata causata, nel giugno del 1967, dalla guerra arabo-israeliana.
Ora i tredici codici in papiro, contenenti complessivamente 49 scritti gnostici, sono catalogati, sommariamente esaminati, e alcuni di essi già trascritti e studiati.
Questa tendenza a credere nell’esistenza di una gerarchia di sostanze spirituali nel cosmo è tipica delle religioni alienanti, che tendono a rispecchiare nel campo dell’ideologia religiosa le ben più concrete gerarchie presenti nella società e nel sistema di rapporti sociali di produzione.
E’ evidente che questa “teologia delle gerarchie spirituali” si è andata affermando in ambito cristiano quando una parte della Chiesa ha assunto le caratteristiche di una istituzione strutturata gerarchicamente.
Le antiche comunità gnostiche, eredi della più genuina tradizione esseno-cristiana, che non hanno voluto integrarsi nella complessa macchina istituzionale rappresentata dalla Grande Chiesa (poi chiamata cattolica), hanno mantenuto per secoli pressoché intatto un sistema teologico in cui gli uomini, gli angeli e il Padre di Verità non sono tre realtà distinte, ma tre gradi di coscienza della realtà divina dotati di una loro dinamica e della possibilità di convertirsi l’uno nell’altro. Gradi di sviluppo interiore, di unione con lo Spirito Interiore Divino che ci unisce al Gran Dio.
E’ evidente, quindi, che mentre la teologia politica cattolica è una ideologia del compromesso sociale, la teologia gnostica presenta un carattere estremamente rivoluzionario e sovvertitore nei confronti di qualsiasi ordine sociale di tipo gerarchico.
Dio d’Israel, sia
Michael alla mia destra,
Gabriel alla mia sinistra,
dinanzi a me Uriel,
dietro a me Raphael,
e sopra la mia testa
la divina presenza di Dio
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